Operazione antimafia ad Agrigento e Porto Empedocle: 14 fermi per droga, estorsioni e intimidazioni. Colpo alle cosche locali, indagini in corso.
AGRIGENTO – Prosegue l'offensiva antimafia nel territorio agrigentino. I carabinieri del Comando Provinciale, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un nuovo provvedimento di fermo nei confronti di 14 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga con l’aggravante del metodo mafioso, oltre che di estorsioni, danneggiamenti e incendi.
L’operazione rappresenta lo sviluppo investigativo di una precedente indagine, condotta tra dicembre 2024 e gennaio 2025, che aveva portato a decine di arresti. Il procedimento, che coinvolge 54 imputati, approderà in aula a settembre per l’udienza preliminare.
I destinatari del fermo sono soggetti già noti alle forze dell’ordine, alcuni dei quali già detenuti. Tra i reati contestati figura l’attentato incendiario a un panificio avvenuto a Porto Empedocle il 18 giugno scorso, episodio considerato emblematico delle dinamiche estorsive sul territorio. Gli inquirenti avrebbero anche ricostruito un’intimidazione a colpi d’arma da fuoco nei confronti di un negozio di ortofrutta situato nei pressi dello stadio Esseneto di Agrigento.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo agiva in modo coordinato e con ruoli ben definiti, operando con violenza e minacce per imporre il proprio controllo su attività economiche locali e sulla gestione del traffico di stupefacenti.
Tra i coinvolti spicca il nome di un presunto affiliato ritenuto vicino a un noto esponente già al centro della prima tranche dell’inchiesta. Si tratterebbe di una figura chiave nei contrasti interni al sodalizio criminale, che avrebbero generato tensioni anche tra clan alleati.
Le indagini proseguono per consolidare il quadro probatorio e per ricostruire in maniera completa la rete di rapporti e connivenze all’interno dell’organizzazione.