Campobello di Licata, polemica su incarico gratuito per l’ambiente

Campobello di LicataUn incarico a titolo gratuito, conferito dal sindaco per la tutela del territorio e dell’ambiente, finisce al centro di una dura critica da parte del Movimento 5 Stelle locale, che solleva una serie di dubbi sulla legittimità e trasparenza dell’atto amministrativo.

A generare polemiche è il Decreto Sindacale n. 29/2025, con cui è stata affidata la funzione di esperto ambientale a un dipendente pubblico in servizio presso il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria di Canicattì. Sebbene la nomina non preveda compensi economici, secondo il M5S la procedura utilizzata solleverebbe serie perplessità in merito al rispetto delle norme previste dalla legge regionale n. 7/1992.

I dubbi sollevati

Secondo quanto segnalato dagli attivisti, nel decreto mancherebbero elementi essenziali:

  • Nessun curriculum vitae allegato;
  • Nessuna indicazione sui titoli accademici pertinenti alla materia ambientale;
  • Nessuna motivazione rafforzata che giustifichi la nomina in assenza di laurea o qualifiche specifiche;
  • Nessun piano delle attività né criteri di rendicontazione dell’incarico.

Non si tratta di questioni personali, ma di legalità e correttezza amministrativa – affermano gli esponenti del Movimento – Gli atti pubblici devono essere pienamente trasparenti e conformi alle normative vigenti”.


I riferimenti normativi

La legge stabilisce che gli esperti esterni nominati dai sindaci devono avere una comprovata professionalità. In mancanza di laurea o specializzazione nella materia trattata, la nomina deve essere giustificata con motivazioni dettagliate. Inoltre, secondo le linee guida ANAC, ogni incarico a titolo gratuito deve essere accompagnato da una dichiarazione scritta di rinuncia al compenso, da una valutazione dell’assenza di risorse interne e da un atto amministrativo che renda chiaro il piano delle attività.

Non solo. La Corte dei Conti, con diverse sentenze, ha ribadito che le amministrazioni devono prioritariamente valorizzare le professionalità interne, anche quando l’incarico esterno non comporta spese per l’ente.


Le richieste del M5S

Il gruppo chiede all’amministrazione comunale di:

  • Dimostrare che non esistono figure interne idonee a ricoprire lo stesso incarico;
  • Pubblicare un dettagliato piano delle attività previste;
  • Indicare tempi e modalità di svolgimento del ruolo da parte dell’esperto, attualmente in servizio presso altro ente;
  • Trasmettere relazioni periodiche sull’operato dell’esperto;
  • Garantire piena trasparenza documentale nei confronti del Consiglio comunale e dei cittadini.

Il riferimento a precedenti scivoloni amministrativi, come quello relativo a una precedente nomina nel settore tributi poi revocata, è chiaro. “Non servono processi alle intenzioni – conclude il M5S – ma i cittadini hanno diritto a sapere come vengono gestiti gli incarichi pubblici. La fiducia si costruisce con la trasparenza, non con atti opachi”.

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