Un gesto di memoria civile contro l’odio politico
È stata presentata ufficialmente al Consiglio Comunale una mozione che propone di intitolare una via, piazza o giardino alla memoria di Sergio Ramelli, il giovane milanese ucciso nel 1975 a soli 18 anni per aver espresso liberamente le sue idee politiche.
L’iniziativa parte da Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale, che sottolineano il valore simbolico e civile del ricordo di Ramelli come monito contro la violenza politica.
Chi era Sergio Ramelli?
Sergio Ramelli era uno studente milanese, attivo nel suo quartiere e vicino all’ambiente dell’oratorio. La sua vita cambiò radicalmente dopo aver scritto, in un tema scolastico, la sua condanna verso le Brigate Rosse. Quel testo bastò a scatenare contro di lui una campagna di isolamento e violenza.
Il 29 aprile 1975, Ramelli morì dopo 47 giorni di agonia, in seguito a un’aggressione a colpi di chiave inglese da parte di un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia.
Cosa prevede la mozione?
La mozione, già formalmente indirizzata al Consiglio, chiede che la città onori la memoria di Ramelli con un’intitolazione simbolica, per «custodire un ricordo che oggi più che mai invita al rispetto, al pluralismo e alla condanna di ogni forma di violenza politica».
Il consigliere Gabriele Brunetto ha dichiarato:
«Sergio era un ragazzo come tanti. La sua memoria vive già in tante città italiane. Anche la nostra può fare la sua parte, senza spirito divisivo, ma come testimonianza di libertà ».
Un gesto per la memoria condivisa
L’intento dei promotori è non alimentare contrapposizioni, ma dare un segnale di unità attraverso la memoria storica. Ramelli è diventato, negli anni, un simbolo del diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, e ricordarlo oggi significa riaffermare i valori democratici.
L’atto impegna il Sindaco e la Giunta ad avviare il percorso istituzionale per rendere concreto questo omaggio.